venerdì 17 maggio 2013

PITAGORA


Ciao  amici  del  blog!
Abbiamo una notizia veramente eccezionale( almeno per noi  lo  è …)
Siamo finalmente  arrivati alla tabellina del 10 , evviva!!!
Incredibile, ce l’abbiamo fatta! 
Sembra ieri quando  abbiam  iniziato:  schieramenti, schede, canzoncine e un po’ di timore qua e là (quell’antipatica del 7 x 8 proprio non ci andava giù!)
Ci sembra ancora di sentire la voce della  maestra che ci guidava e incoraggiava a studiare: ”E’ faticoso ragazzi, ma poi  sarete contenti! Coraggio,vi servirà sempre!”
Poi a casa la mamma  che ci interrogava,il nonno che voleva  dire la sua, le verifiche ogni tanto , perfino la GARA DELLE TABELLINE con un sacco di bei premi!
Bhè, siam soddisfatti e orgogliosi di noi stessi, perché dopo tanta fatica siamo arrivati al traguardo .
Certo, dovremo ripassarle senza  lamentarci troppo se vogliamo davvero trattenerle ,ma si può fare…
La maestra ci ha dato un’utilissima TAVOLA  PITAGORICA  che ci faciliterà nel nostro compito.


Perché   PITAGORICA?

Leggete  la scheda e conoscerete anche voi l’incredibile genio di PITAGORA…

   CIAO A TUTTI  E .....
COMPLIMENTI   AL  SIGNOR   PITAGORA ! 

PITAGORA E LE TABELLINE
Molti anni fa viveva, in un'isola della Grecia chiamata Samo, un ragazzo di straordinaria intelligenza: Pitagora.
Egli metteva in difficoltà i suoi insegnanti con domande difficili e già da giovane si dedicava alle scoperte matematiche.
Fu così che ideò la famosa tavola numerica, che lui stesso chiamò pitagorica: le tabelline.
Con questa tavola noi oggi possiamo eseguire molte operazioni fondamentali. 
Pitagora fu considerato l'uomo più sapiente della sua epoca. egli visse anche in Italia in una città della Calabria che si chiama Crotone. Qui fondò una scuola per insegnare ai giovani non solo le discipline  importanti per quell'epoca, come la matematica, la geometria, l'astronomia e la musica, ma anche un modo di vivere secondo rigide regole.
Gli alunni della sua scuola potevano assistere alle sue lezioni solo dopo aver sostenuto difficilissimi esami.
Sulle pareti della scuola Pitagora aveva fatto scrivere delle frasi in modo che nessuno potesse dimenticarle: "Abituati ad ascoltare, ubbidire, tacere", "Abituati a comandare la fame,  il sonno, la pigrizia, la collera." 
Egli era infatti convinto che per diventare grandi uomini bisognava prima di tutto abituarsi a non ceder a se stessi. 
I suoi allievi da adulti occuparono tutti le più alte cariche di governo.

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